Spesso, nella pratica clinica vengono sottovalutati segni clinici importanti che riguardano il piede che per la sua complessa struttura articolare si rende bersaglio di numerose malattie reumatiche sia di tipo infiammatorio che di tipo degenerativo. Le patologie reumatiche, per citarne alcune, l’artrite reumatoide (AR) ma anche le altre forme come l’artrite psoriasica o la gotta, o le forme di connettivite come la sclerodermia o il LES, possono provocare danni podalici a vari livelli: articolare, cutaneo, ungueale, vascolare. Sensibilizzare la popolazione e le autorità competenti ad effettuare degli screening che possano portare verso una diagnosi precoce e quindi ad una terapia adeguata, può rappresentare il primo passo di successo terapeutico. La pandemia ha messo in evidenza i limiti dell’assistenza da parte del nostro SSN, tuttavia è auspicabile in futuro un potenziamento della medicina territoriale a tutti i livelli di cura comprendendo il Podologo e le altre figure professionali coinvolte. La creazione di un ordine che racchiude 19 professioni sanitarie ha aperto nuovi orizzonti di offerta terapeutica da parte dei professionisti che vorranno aderire, con la possibilità concreta di poter attuare tutta una serie di iniziative che coprano il territorio. “L’approccio multidisciplinare” si è rivelato una ottima scelta per il paziente affetto da patologie reumatiche che può contare su diverse figure professionali per diagnosticare, curare o monitorare l’evolversi delle stesse. Un esempio pratico di struttura multidisciplinare può essere organizzato da un Reumatologo Leader, Ortopedico, Infermiere, Fisioterapista, Terapista Occupazionale, Podologo, Psicologo, Dietista, solo per citarne alcuni… Per quanto riguarda la Podologia spesso alla nostra attenzione ci si rivolge per il sintomo dolore che interessa il piede, difficoltà nella deambulazione, dolori alla fascia plantare o all’inserzione del tendine di Achille o più comunemente per dolori metatarsali. Il più delle volte è la presenza di una ipercheratosi, che sia plantare, apicale o digitale che spinge a chiedere consulto al Podologo, segno evidente e dolente di malessere ai piedi. Anche gli annessi cutanei e le unghie possono essere interessate dalle patologie reumatiche, potrebbero anche essere il primo “sintomo” di malattia reumatica. L’approccio al paziente da parte del Podologo deve necessariamente essere accompagnato da diagnosi formulata del medico specialista e/o da esami clinico-diagnostici. Qualora non fossero presenti, o se il primo consulto fosse quello dal Podologo, è utile richiederli demandando al MMG la prescrizione, passaggio fondamentale per attuare la migliore strategia terapeutica possibile per il caso in esame. Compito del podologo è “segnalare al medico qualunque sintomatologia sospetta o che richiede un accertamento diagnostico” come da profilo professionale, quindi è utile tenere delle cartelle aggiornate per i pazienti affetti o che si sospetti interessati da patologia reumatica, cartella che deve includere anamnesi remota e prossima, l’utilizzo di alcune scale di valutazione delle patologie reumatiche, informazioni specifiche sulle patologie sistemiche, terapie farmacologiche del paziente ed altre utili informazioni. Si procede alla visita con l’esame obiettivo che completa il quadro clinico e lo screening segnalando la presenza o meno di noduli, tofi, tumefazioni, patologie cutanee e ungueali. Si esegue a stretto rapporto con il paziente interagendo con esso. Laddove fosse necessario si procede alla rimozione delle ipercheratosi dolorose in maniera incruenta è i n i n o l t r e possibile utilizzare feltro semicompresso per “scaricare” la zona dolente in attesa di decidere il tipo di terapia podologica da seguire e per dare modo al paziente di comprendere come con semplici operazioni il Podologo può alleviare il sintomo dolore. Si può inoltre consigliare la calzatura più idonea in attesa di procedere con la progettazione e costruzione di una ortesi plantare o digitale. In questa fase è opportune confrontarsi con il Tecnico Ortopedico in modo da consigliare la scarpa più idonea servendosi della loro esperienza in materia di calzature specifiche. Un ulteriore strumento a disposizione del Podologo per completare l’indagine podologica è l’esame baropodometrico. Le pedane computerizzate permettono di avere un quadro preciso e attendibile, consentendo di studiare le varie fasi del passo, i picchi di pressione podalica che nel piede reumatico sono causa di rigidità, il dolore, le deviazioni assiali, i tempi di contatto al suolo che sono compromesse rispetto alle normali fasi del cammino. Questo completa la fase dell’esplorazione e stabilisce con precisione se il paziente in esame necessita o meno di ortesi plantari tecnologicamente evolute e quali materiali utilizzare per la loro progettazione-costruzione e se necessita o meno di un programma terapeutico di esercizi fisioterapici. Recentemente a completezza dello screening e per favorire il monitoraggio delle patologie reumatiche, è stato introdotto l’utilizzo dell’ecografia negli studi podologici per meglio “vedere dentro”. La tecnica, non invasiva, innocua e ripetibile è in grado di esplorare aree di estensione diversa in modo tomografico. Nel piede si possono valutare con sonde a frequenza molto elevata, casi iniziali di AR e Artrite psoriasica e più precocemente iniziali erosioni ossee e alterazioni tendinee rispetto alla radiografia convenzionale. Viene inoltre utilizzata per monitorare le terapie nel tempo. Si rimanda al medico l’osservazione e la stesura della diagnosi e del referto. Per concludere, ma non per questo meno importante, l’apporto della tecnologia in ambito podologico si avvale dell’utilizzo della LASERTERAPIA che si sta rivelando una metodica di eccellenza nel trattamento delle patologie reumatiche e della sintomatologia dolorosa, con dei programmi ad hoc di tipo antalgico finalizzato a diminuire il dolore (cronico o acuto) in quanto la stimolazione dei mitocondri da parte del laser favorisce la riparazione cellulare permettendo di utilizzare questa tecnica su articolazioni, in caso di disturbi cronici degenerativi o come terapia antinfiammatoria e di controllo del dolore. Sul territorio sono presenti associazioni di malati reumatici che operano con professionalità e passione contribuendo e non poco a diffondere sapienza e conoscenza a favore delle persone affette da patologie reumatiche. E’ auspicabile che in futuro si possano organizzare dei momenti di incontro con i pazienti e di confronto tra le classi sanitarie e con la classe medica.

Dott. Dionisio Traiano

Podologo Pres. CDA Podologia Foggia

Dionisio Traiano